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Test diagnostico precoce e non invasivo per la diagnosi di Cancro al colon-retto

Test diagnostico molecolare precoce per il cancro al colon-retto nel DNA
estratto da feci umane mediante RT-PCR

Cancro al colon e metilazione del DNA

Il cancro al Colon-retto è una delle patologie oncologiche più diffuse del mondo occidentale, ma la mortalità è in diminuzione grazie a prevenzione, screening e trattamenti sempre più efficaci.

Fra le cause dello sviluppo di questo tumore negli ultimi anni sta acquisendo sempre più un ruolo importante la Metilazione del DNA.
La metilazione delle regioni CpG situate nei promotori dei geni è coinvolta infatti nella regolazione dell’espressione genetica e l’iper-metilazione dei geni oncosoppressori è collegata allo sviluppo di diverse forme tumorali.

L’analisi dello stato di metilazione del DNA nei pazienti può essere effettuata in campioni di sangue, dove si analizza il DNA libero circolante (ctDNA) presente nel sangue periferico del paziente; o in campioni di feci, dove invece viene analizzato il DNA delle cellule intestinali presenti nelle feci.

Cancro al colon e metilazione del DNA

Il cancro al Colon-retto è una delle patologie oncologiche più diffuse del mondo occidentale, ma la mortalità è in diminuzione grazie a prevenzione, screening e trattamenti sempre più efficaci.

Fra le cause dello sviluppo di questo tumore negli ultimi anni sta acquisendo sempre più un ruolo importante la Metilazione del DNA.
La metilazione delle regioni CpG situate nei promotori dei geni è coinvolta infatti nella regolazione dell’espressione genetica e l’iper-metilazione dei geni oncosoppressori è collegata allo sviluppo di diverse forme tumorali.

L’analisi dello stato di metilazione del DNA nei pazienti può essere effettuata in campioni di sangue, dove si analizza il DNA libero circolante (ctDNA) presente nel sangue periferico del paziente; o in campioni di feci, dove invece viene analizzato il DNA delle cellule intestinali presenti nelle feci.

Che cos’è ColoCheck

Il test ColoCheck si propone di valutare lo stato di metilazione di nuovi biomarcatori precoci di cancro al colon-retto e nel contempo, sfruttando la sua non invasività, di aumentare il numero di pazienti disponibili a sottoporsi al test.

Il dispositivo ColoCheck prevede infatti la valutazione dello stato di metilazione di geni che sono risultati essere correlati alle fasi precoci di sviluppo del tumore del colon utilizzando campioni di feci.

Il nuovo dispositivo diagnostico oltre a rappresentare una implementazione per i test di diagnosi precoci già esistenti, rappresenta una innovazione dal punto di vista prognostico e terapeutico. La metilazione di questi marcatori infatti è correlata ad una prognosi peggiore e spesso a possibilità di recidiva.

Che cos’è ColoCheck

Il test ColoCheck si propone di valutare lo stato di metilazione di nuovi biomarcatori precoci di cancro al colon-retto e nel contempo, sfruttando la sua non invasività, di aumentare il numero di pazienti disponibili a sottoporsi al test.

Il dispositivo ColoCheck prevede infatti la valutazione dello stato di metilazione di geni che sono risultati essere correlati alle fasi precoci di sviluppo del tumore del colon utilizzando campioni di feci.

Il nuovo dispositivo diagnostico oltre a rappresentare una implementazione per i test di diagnosi precoci già esistenti, rappresenta una innovazione dal punto di vista prognostico e terapeutico. La metilazione di questi marcatori infatti è correlata ad una prognosi peggiore e spesso a possibilità di recidiva.

Il cancro del colon retto (CRC) rappresenta ancora oggi una delle neoplasie più importanti, con indici di mortalità e progressione metastatica della malattia legati alle caratteristiche biologiche e strutturali del tumore primario.
In Italia, i tumori del colon-retto rappresentano:
la terza neoplasia negli uomini;
la seconda nelle donne.
La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è:
65,3% negli uomini e
66,3% nelle donne.

Il test utilizzato nella quasi totalità dei programmi di screening è il test del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni.
Moderne tecniche di indagine molecolare consentono di analizzare mutazioni e lesioni epigenetiche a carico di geni coinvolti nel meccanismo patogenetico di induzione tumorale come strumento ad alta sensibilità e specificità per il riconoscimento delle microlesioni neoplastiche.
Elementi cellulari che esfoliano dalle lesioni neoplastiche e che contengono queste mutazioni genetiche possono essere presenti in campioni di feci anche in stadi molto precoci della neoplasia.

Esteller, M. Cancer epigenomics: DNA methylomes and histone-modification maps. Nat Rev Genet 8, 286–298 (2007)
L’insorgenza di tumori è spesso accompagnata da specifiche anomalie della metilazione del DNA

ANALISI DNA FECALE: EPIGENETICA

Un marcatore ideale:
* essere sempre presente nei soggetti con neoplasia rilevanti per lo screening (SENSIBILITA’)
* non essere presente nei soggetti senza neoplasia (SPECIFICITA’)
* essere stabile nel materiale fecale
* recuperabile in adeguata quantità dalle feci e riproducibile.

LA SFIDA è IDENTIFICARE DEI MARCATORI CHE SIANO AL TEMPO STESSO AMPIAMENTE E UNICAMENTE ESPRESSI DALLA CELLULE NEOPLASTICHE.

CANCRO DEL COLON: IL FUTURO DELLO SCREENING E’ ANCHE NEL DNA

SVILIPPO DEL TEST

– Identificazione di biomarcatori
– Disegno di un test in grado di determinare lo stato di metilazione di geni coinvolti nel processo di processo di tumorogenesi
-Valutazione delle performance analitiche del test in vitro e in vivo vivoColoCheck

ESITO

– Il riscontro di risultati positivi richiede l’esecuzione di test di follow follow-up
– Se il test del DNA fecale risulta negativo, è comunque opportuno sottoporsi allo screening del cancro al colon ad intervalli regolari.

WORKFLOW
– Preparazione del campione
– Estrazione del Dna dalle feci
– Preparazione del campione per l’analisi dello stato di metilazione
– q-PCR
– Analisi e redazione del report

GUIDA ALLA LETTURA DEL TEST

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